Mi trovo in India, in aeroporto, a Bangalore (o Bengaluru), e sono arrivata con un anticipo di due ore e mezza. Qui a Bangalore non sai mai cosa ti aspetta, quando prendi il taxi e ti dirigi verso un luogo. Puoi arrivare a percorrere 15 km in un’ora – se sei molto, ma molto fortunato – oppure puoi metterci quattro ore, tranquillamente.
Per questo, soprattutto per andare in aeroporto, i tassisti si prendono il sicuro.
Non ci è andata così bene qualche giorno fa, nel dirigerci dall’hotel dove si è tenuta la conferenza dell’Exotic Wedding Planner Congress alla location del welcome dinner. Distante, appunto, non più di 15 km. Letteralmente tre ore esatte, quasi fermi, immobili ed esausti in mezzo ad un traffico quasi surreale. Quattro auto e 5-6 moto in uno spazio che, da noi, avrebbe a malapena contenuto due auto, in un tripudio di clacson suonati in automatico. Questa è stata decisamente la colonna sonora di questi giorni, a prescindere che ci trovassimo in ristorante, in hotel, al lavoro. Un sottofondo costante di migliaia e migliaia di clacson, a tutte le ore del giorno e della notte. Dopo un po’ ti abitui, diventa quasi familiare.
Per un destination wedding planner (vero, ahah) ogni possibilità di viaggiare ed entrare in contatto con culture differenti è una benedizione, una miniera di informazioni da assorbire e custodire per i prossimi clienti.
Capire, ascoltare, confrontarsi con colleghi da tutto il mondo è fondamentale. Non è solo una questione di “networking”. È proprio la necessità di voler creare una famiglia, sempre più larga, di colleghi che condividono lo stesso lavoro in maniera talvolta differente, ma uniti dalle stesse problematiche, paure, talvolta ambizioni.
Ho incontrato centinaia di wedding planners indiani, rimasti affascinati dalla mia presentazione sul mercato emergente dei destination Indian Weddings in Italy. Letteralmente a bocca aperta di fronte alla magnificenza degli affreschi all’interno dei palazzi di Firenze, Rome e Venezia, dei giardini all’italiana sul Lago di Como, dell’atmosfera country toscana.
Incredibilmente ancora più attratti dal mio approccio wild & outdoor oriented, con tendenze folk, che sto cercando di sviluppare in Sardegna, parallelamente a quello del lusso alla “Costa Smeralda style”.
Pensate che meraviglia sarebbe, un coloratissimo e chiassosissimo indian wedding in Italy a piedi nudi sulla spiaggia, o in una cava di granito? Arriverà, ne sono certa. (forse è già arrivato? ;))
Attraverso i loro speech ho appreso tanto, tantissimo. Non solo sui riti e le tradizioni – dallo scenografico Mehndi allo sviluppo della cerimonia – ma soprattutto sull’arte della negoziazione con il cliente indiano. Che segue regole tutte sue, che se non conosci rischi alla meglio di perdere il cliente, alla peggio di offenderlo. Alla peggio peggio, di organizzare il matrimonio credendo di aver fatto un buon deal, e rimanere tu, alla fine della fiera, in mutande.
È attraverso questa preziosissima famiglia che i migliori di noi, crescono professionalmente. Il pregio di essere Speaker su un grande palco internazionale è un traguardo enorme e sicuramente un altro tassello importante per il mio riconoscimento, ma credo che l’investimento di tempo, di sacrificio, abbia il suo senso più profondo in ciò che accade dietro le quinte, di questi eventi.
Una cena a quattro con colleghe Wedding Planner & Designers straordinarie, da Dubai (Sandi e Sawsan Audi)e dal Kuwait (Bibi Hayat). Ore e ore a raccontarsi dei rispettivi eventi, degli errori, delle frustrazioni, di come si comportano i clienti e come negoziare con loro.
Imparare, in quelle poche ore, cose sul loro mondo che nessuno altrimenti mi dirà mai, né potrei trovare in alcun libro. Che i matrimoni Saudi sono frustranti, nella gestione dell’aspetto musicale. Quasi sempre gli uomini sono separati dalle donne, a volte si vergognano a ballare tra loro, temono il giudizio. Divertirsi va bene, ma non troppo. Sarebbe irrispettoso per lo sposo.
Mentre in Kuwait ci si diverte, eccome! Anzi, l’entertainment deve essere studiato al top, e si sopperisce all’assenza di alcohol con i cioccolati. Esatto. Gli sposi spendono letteralmente migliaia di dollari in cioccolati. Un po’ come noi con i confetti, ma in versione “millionaire”. E caffe&latte stations, per tutti i gusti: dall’espresso al mocha-latte, al caramel machiato, a tutte quelle assurde varianti che farebbero rabbrividire gli italiani ma a loro piacciono da morire.
E ascoltare le storie di queste donne per le quali lavorare – e viaggiare per business – non è così facile. Di ore e ore bloccate da sole in aeroporto perché con il passaporto palestinese puoi passare, con quello giordano no perché con tale paese, in questo momento, ci sono problemi. Magari domani si risolve e ti lasciamo passare, magari no. Ma in ogni caso serve la lettera di autorizzazione firmata da tuo marito.
Esatto, il marito ti deve autorizzare. Non importa se sei una Business Woman, se gestisci matrimoni milionari ogni giorno come se gestissi -chessò – la lista della spesa per il compleanno del bimbo. No, se non hai la lettera di autorizzazione di tuo marito, non passi. Se non sei sposata, e quindi non puoi avere la lettera di autorizzazione di tuo marito, non passi.
Alla fine, stremate da questi lunghi giorni e da una cena non esattamente leggera, parliamo di noi, di come ci sentiamo. Mi chiedono di raccontare il mondo di “A Story about Love” (link masterclass – link gala), che hanno visto tramite Instagram. Alla fine, tutte noi, abbiamo bisogno di trovare un modo per bilanciare questa vita, per essere felici anche quando – quasi alla fine di OGNI evento – giuriamo a noi stesse si chiudere bottega, che questo sarà l’ultimo perchè è too much.
C’è stress, tanto stress. La consapevolezza, da parte di ciascuna di noi, soprattutto a questi eventi, che dopo 20 ore di trasferimenti intercontinentali, ore e ore in volo scrivendo presentazioni in keynote anziché guardare l’ultimo film in anteprima su Emirates, jet lag, due ore di taxi dall’aeroporto e poi trucco-tacchi-e-dritti-sul-palco-perchè-siamo-in-ritardo… stiamo sacrificando tanto. Troppo?
Non lo so, non riesco a trovare una risposta, ma me lo chiedo spesso, soprattutto nell’ultimo anno.
Proprio oggi è venuto a mancare un collega Wedding Planner, d’improvviso. Non lo conoscevo di persona, ci eravamo ripromessi di vederci presto. Ma so che nell’ambiente era molto stimato, per la sua energia e professionalità, per essere stato uno degli apripista di questa professione. Questa notizia, stanotte, mi ha colpito molto. Ho avuto paura, un giorno, di scomparire anche io così, da un momento all’altro, la paura di essere magari dall’altra parte del mondo, lontana dai miei affetti.
Ci diamo tanto da fare per inseguire sempre qualcosa di più grande, per avere successo, che basta un episodio così per ricordarci quanto in realtà tutto questo sia flebile, volatile. Vale la pena, continuare a sacrificare così tanto?
Una riflessione che farò nelle prossime 20 ore di voli per tornare, finalmente, a casa.
Video by Melrish Studio, Dubai | Cameras – Dan Edjamin Samarita, Rbee Cruz, Norbert Yanzon
Exotic Wedding Planning Conference -EWPC, an event to be experienced in India that brings in the entire wedding community at a single platform with the personal objectives of the attendees translating to one common objective, i.e., ‘business’. A closed group and exclusive wedding conference are created to bring the weddings community together for the 7th time.
Themed around ‘Connect, Collaborate and Celebrate’, this event truly means what these words say. Having a rich history, the exotic wedding planning conference has testimonies of real business collaborations and celebrations happening at and after the event. The objective here is to facilitate Indian wedding planners to explore and work in India and international markets, with the help of wedding solution providers from India and other countries. Also, to enable international wedding planners to host destination weddings in India.
When we talk about premium events in this industry, EWPC is one of the biggest events in India, Europe, and the Middle East. Since its inception, it has been instrumental in fostering many business partnerships not just within the Indian Sub-Continent but across the globe. Understanding the strong need for a closely knit industry, the event has successfully brought in wedding professionals from across India and more than 50 other countries for 3 successive years at one of the most preferred destinations to host luxury weddings in India – Goa.
The 7th edition of EWPC, an exclusive weddings planners’ meet in Bangalore, will host 175+ wedding planners and professionals from India and abroad to come together to explore what the future holds, latest wedding trends and ideas, and to meet, network and learn from the best in industry.
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Fascinated about this world? Read my last Post about my previous adventure as speaker at Engage Luxury Wedding Business Summit, Sardinia