Un sogno di liberà nella natura più selvaggia e autentica, quello di Serena e Alberto, che han scelto di celebrare il loro matrimonio all’aperto in Sardegna con gli amici più cari provenienti da tutto il mondo. Quando arrivarono da me, il loro entusiasmo ed emozione erano indescrivibili:
Ovviamente Silvia, la nostra main designer (nonché esploratrice provetta e appassionata di natura ed arrampicate), era entusiasta, e ci siamo buttati a capofitto nella ricerca. Dopo aver esplorato location selvagge ed inusuali come laghi con piccole isolette, chiesette campestri disperse nel nulla, cave di granito più o meno agibili e siti archeologici, abbiamo trovato la location perfetta a San Pantaleo, sotto un’imponenteroccia gallurese.
Oggi, a guardare queste foto, chiunque pensa “che figata! Voglio realizzare anche io un evento li”. Ma la verità è che questo è stato uno degli eventi più sfidanti della nostra carriera, in una delle location più difficili.
Non era mai stato realizzato, li, un evento di tale portata. Le caprette “ci facevano ciao!” -letteralmente -e dovevamo portare acqua, elettricità, bagni, sicurezza, ripulire l’area… insomma: questo wedding in mezzo alla natura è stato realizzato progettando la location da zero.
Benvenuti nel racconto incredibile del destination wedding in Sardegna di Serena e Alberto!
E mentre il team Production affrontava le sue sfide, il team di Design affrontava un viaggio di incredibile bellezza accanto alla sposa, artigiana e amante del dettaglio. Per lei, ogni sfumatura, ogni scelta doveva “parlare, raccontare una storia”. L’arte sarda doveva svelarsi e raccontarsi in chiave contemporanea come parte degli allestimenti.Il design dell’evento si sviluppa a raggiera sotto il palco, ricavato tra le rocce sarde su più livelli e da me fortemente voluto -anche a costodi litigare con tecnici, production e musicisti per sostenere questa idea che alla fine fu assolutamente vincente! -all’ombra dell’enorme roccione, che guarderà maestoso per tutta la giornata gli ospiti internazionali sorprendersi, mangiare, divertirsi eballare sfrenati mentre il sole si nasconde all’orizzonte e il cielo si ricopre di luci e stelle.
Rattan, ferro, legno, ceramica e tessuti a telaio le linee guida dei decors e delle lounges create per le aree relax. Le caramiche realizzate a mano da Serena nel suo laboratorio @pianoterraceramiche si fondono quindi con l’arte del ceramista sardo Walter Usai (con i suoi iconici “vasi da sposa”) e i fiori wild, i tovaglioliricamati di elicriso e piatti e sottopiatti fatti a mano per l’evento, per una tavola unica e inconfondibile. Il catering, firmato dallo Chef stellato Bartolini per Petra Segreta, sposa tradizione e modernità rielaborando piatti della tradizione (e pochi mesi dopo prenderanno la stella Michelin proprio li, al “Il Fuoco Sacro”).
Protagonista della giornata, oltre gli sposi ovviamente, la musica:
Con il calar delsole, abbiamo accolto due ospiti internazionali: la band australiana Jeremy Loops, che ha fatto letteralmente tremare la terra con il suo ritmo irresistibile, e la super ospite Koffee, prima e più giovane donna ad aver vinto un Grammy per il reggae, fortissimamente desiderata dalla coppia.
Per noi di Elisa Mocci Events, un Destination wedding tra i più densi di emozioni, una prova di resistenza fisica e mentale per cinque giorni di production sotto il sole a 40 gradi, per uno dei progetti più sfidanti di quasi 15 anni di avventure insieme… ma decisamente uno dei più belli di sempre.
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